venerdì 29 luglio 2011

Scorie nucleari francesi smaltite all'estero

Ho ricevuto un'articolo interessante nella mia e-mail, nei tg o sulla carta stampata non ne ho trovata traccia, magari ero distratto e non l'ho notata. E' di questi giorni la notizia che l'agenzia Electricitè de France ( EDF ) producendo le scorie radioattive dalle sue centrali nucleari d'oltralpe, invece di stoccarle presso il sito autorizzato nella località Le Hague in territorio francese, le smaltiva in Siberia a cielo aperto in barba a tutte le normative vigenti in materia di scorie nucleare, nel complesso atomico russo Tomsk-7, in pratica circa il 13% dei rifiuti nucleari prodotti, inoltre ci sono forti sospetti che la stessa manovra si sia effettuando in Niger.
A raccontarlo è il quotidiano Libertè che insiame ad un reportage della tv Artè, è venuto a conoscenza dell'episodio, e subito dopo la rivelazione, il segretario dell'ambiente francese ha disposto un'inchiesta interna, ma essendo una patata bollente hanno giocato a scaricabarile, dichiarando che non era di competenza del suo ministero ma bensì di quello dell' ecologia e dell'energia ( mi ricorda qualcosa d'italico questo rimpiattino! ).
Edf ha subito dichiarato che le scorie delle centrali nucleari vengono smaltite nell'apposito sito autorizzato nel territorio francese, ma  nel web ci sono foto che smentiscono categoricamente questa dichiarazione.
Per completezza d'informazione, la società francese in oggetto sarebbe quella designata insieme alla nostra Enel nel progettare e costruire centrali nucleari in Italia.
In sostanza noi siamo ancora alle prese con le navi dei veleni e i rifiuti scaricati nei fondali marini, ma anche in nostri cugini non parenti francesi hanno i loro scheletri nell'armadio.Magra consolazione.


mercoledì 27 luglio 2011

La rivolta dei tassisti ( abusivi ) a Mosca

Sulla stampa ho letto un'articolo dove un reportage da Mosca raccontava dello stato d'agitazione nel comune della capitale russa dei tassisti abusivi. Nella capitale, il comune ha deciso di emanare un'ordinanza dove si dispone che per guidare un taxi il conducente dovrà avere regolare licenza, così facendo tutti i quasi 42mila tassisti abusivi potrebbero sparire dalla circolazione nel vero senso della parola.
Quotidianamente per le strade di Mosca ci sono moltissimi tassisti che per pochi euro ti portano per kilometri e kilometri, unico dazio da pagare oltre la corsa a buon mercato è il dover sopportare scossoni durante il viaggio a causa degli ammortizzatori ormai logori della vecchia Zhigulì o Lada, auto degli anni '70, che facevano epoca nella Russia comunista, con al volante un' uomo di origine Uzbeka o Tagika, paesi del vecchio paniere di repubbliche ex-Soviet dell'Asia che ascolta a volume alto musica caucasica. Spesso la stessa auto viaggia giorno e notte, passando mano tra parenti o amici, tutti votati alla professione di tassista abusivo.
Mosca non ha più una linea di taxi dal lontano 1991, quando il vento di cambiamento ha spazzato via il vecchio regime comunista, contradditorio, visto che si parla di un paese con regole ferree e incredibili. Il segreto di questi tassisti è il prezzo competitivo, hanno un codice d'onore; nessuna violenza, pochissini screzi con i passeggeri. Anche in piena notte e nelle periferie della città, sporgendo il braccio in strada prima o poi un'auto si ferma e ti porta a destinazione senza rischi.
Il comune dalla sua parte nell'ordinanza non chiede nulla di eccezionale, solo il rispetto di alcune regole basilari ; che conducano autovetture revisionate, un tassametro sigillato e verificabile e la patente valida per la Russia.
Inevitabilmente però le tariffe si alzerebbero ed il servizio non sarebbe più a buon mercato, e di conseguenza anche le poche compagnie in regola che presidiano con le loro lussuose auto i grandi hotel, dovrebbero rivedere il tariffario, senza contare che hanno istituito un controllo anti-sbornia quotidiano per gli autisti.
La popolazione è in agitazione, non vogliono assolutamente che questa rivoluzione vada in porto, ora la decisione passa al Premier Putin, che attento ai sondaggi delle prossime votazione di dicembre, sta pensando ad una serie di proroghe per salvare il lavoro di questa fetta di votanti abusiva.

lunedì 25 luglio 2011

Zahi Hawass l'ultimo faraone

Mi sono appassionato della vicenda dell'ormai ex Ministro delle Antichità dell'Egitto tornato agli onori della cronaca circa una settimana fà Zahi Hawass. Leggendo un'articolo de La Stampa il giornalista Vittorio Sabadin raccontava dei privilegi che aveva nel dirigere il Ministero delle Antichità. Per prima cosa, ha creato una linea di cappelli in fedora e per pubblicizzarli, si narra che venivano appoggiati su reperti trovati nelle tombe dei re all'interno delle teche nel museo egizio del Cairo,da National Geographic incassava 200 mila dollari l'anno per l'esclusiva delle riprese sui siti archeologici sparsi in Egitto e all'interno sempre del museo egizio del Cairo, aveva costruito un negozio per la vendita non solo della sua linea d'abbigliamento, ma anche dei gadget. Questa mossa però è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e dopo esser stato processato ( sentenza di non colpevolezza! ) è stato costretto a chiudere l'attività perchè non vi era stata nessuna gara  per l'assegnazione dell'appalto. I suoi detrattori dicono anche che in periodi di "magra" Hawass seppellisse reperti prelevati nel magazzino del museo, quà e là nel deserto oppure vicino ad una tomba di un re, per poi indire una conferenza stampa sul ritrovamento dei reperti dando l'esclusiva a National Geographic. Il colpo di scena qualche giorno fà quando il nuovo premier egiziano lo ha licenziato, e la folla all'esterno del Ministero delle Antichità ha cercato di linciarlo,attaccando il taxi dove Hawass sperava di andare in aeroporto e successivamente in America come mostra un video su Youtube. Di ieri la lettera inviata dallo stesso Hawass al quotidiano La Stampa dove, risentito cercava di smontare l'articolo comparso qualche giorno prima, basta fare una ricerca nel web per leggerlo. Triste storia, ma tutto il mondo è paese. Saluti Max

domenica 24 luglio 2011

Cade l'iphone dall'aereo..

Incredibile avventura per un paracadutista negli States. Durante un lancio con il paracadute da un aeroplano, accidentalmente il suo iphone è scivolato fuori dalla tasca precipitando  per circa 4100 metri, finento il suo percorso sul tetto di una palazzina di due piani. Incredibilmente il cellulare ha riportato la rottura dei due pannelli in vetro speciale, che ricoprono lo schermo e anche la parte posteriore di iPhone 4, ( che sono andati completamente distrutti ), ma poteva ricevere ed inviare le chiamate tra lo stupore dei suoi compagni di lancio.Ecco le condizioni dopo l'impatto del cellulare!

Quello che non s'immagina di New York

Cari amici, ho letto sul web un'articolo che riguarda la vita dei comuni mortali nella Grande Mela cioè New York e mi è sembrato tanto strano nella metropoli più cool del mondo.
Raccontando della propria giornata lavorativa, una ragazza italiana, che lavora come freelance per varie testate di NY,  lamentava la mancanza di una lavatrice nell'appartamento presso cui è in affitto. Mi sono chiesto perchè non potesse prenderne una;  gli alti costi dell'elettrodomestico, forse, oppure lo spazio mancante in casa. E invece no,  negli appartamenti della città non è stata mai prevista l'istallazione di questi ( inutili?) elettrodomestici. Per lavare la biancheria i più fortunati hanno a disposizione un locale generalmente nello scantinato dove ci sono lavatrici  ed asciugatrici, oppure devono affidarsi al servizio di lavanderia neli negozi dell'isolato. Ma v'immaginate il disagio? Arrivi magari con il tuo cesto della biancheria nel locale della lavatrice scendendo dal 37° piano,  il cesto pieno tra cui la tua biancheria intima, ed incroci un tuo vicino di casa che è già davanti all'oblò ad aspettare il suo turno, senza contare che magari il proprietario della biancheria che è in lavatrice non si presenta all'appuntamento appena finito il ciclo di lavaggio, e così devi togliere tu la sua biancheria lavata se vuoi lavare la tua, ma v'immaginate un'estraneo che armeggia con la vostra biancheria?
Invidio i cittadini che abitano a New York, ma almeno in questo mi tengo stretta la mia lavatrice a casa!
Saluti Max

venerdì 22 luglio 2011

Ma che fine ha fatto il Giappone?

Ecco ci risiamo. Dopo il catastrofico terremoto avvenuto in Giappone d' intensità devastante, 8,8° della scala Richter,con gravi ripercussioni ambientali che hanno preoccupato non poco il mondo,ora tutto tace, sui giornali non ho più trovato un'articolo che racconti di come i giapponesi stiano cercando di tornare alla normalità e di come stiamo combattendo le radiazioni nelle prefetture interessate. L'altro ieri ho sentito in tv un'accenno alla situazione dello stato nipponico durante un servizio di sport, le ragazze della nazionale di calcio giapponese hanno battuto ai rigori le colleghe statunitensi, vincendo il mondiale di calcio femminile, dicendo che la nazionale nipponica non si era potuta preparare a dovere per la competizione e la sua partecipazione era in forse. Non ho trovato altro, eppure la situazione era allarmante, la radioattività nei pressi della centrale nucleare di Fukushima era altissima, ed erano state trovate tracce di radiazioni anche nel mare, non nelle adiacenze della centrale stessa, ma al largo. Si pensava alla contaminazione dei cibi e dell'acqua,ma come per miracolo tutto è tornato alla normalità.
Siamo alle solite, battiamo il ferro finche è caldo.

The Kennedys

Questa serie tv racconta le vicissitudini della famiglia Kennedy,immigrata dall'Irlanda con il capostipide Joe che dopo aver sposato la figlia del sindaco di Boston incomincia a fare affari ed il fiuto non gli manca, a breve si costruirà un'impero, che poi userà per far candidare un suo figlio alla Casa Bianca. In principio doveva essere il primogenito Joe, ma durante una missione di guerra fu abbattuto ed ucciso nel canale della Manica,cosi' tutte le speranze ed i progetti caddero su John.
Il racconto narra l'epopea di Camelot, il senatore al Congresso, la preparazione della campagna presidenziale,la vita quotidiana del presidente, le scappatelle con le molte amanti, le tensioni inevitabili con la moglie Jacqueline ( Jackie ), la  Baia dei Porci ,la crisi di Berlino, dei missili con Cuba. Un occhio anche ai diritti civili con lo scontro nel Missisipi per non fare iscrivere all'univertità il primo studente di colore, e i rapporti con il capo dell'F.B.I Hoover. Bella serie tv dove mette a nudo il potere dei Kennedy, arrivando alla tragica fine del presidente a Dallas, senza propendere per alcun teoria, dal complotto alla cospirazione , ma solo narrando i fatti, e per ultimo la morte a Los Angeles di Robert F Kennedy. Merita d'esser guardata. In America non ha avuto un gran seguito e ha suscitato polemiche da parte degli eredi per il ritratto cinico e spregiudicato di una famiglia assetata di ambizione e potere, disposta a qualunque mezzo "anche ai limiti della legalità" pur di raggiungere i propri fini,costringendo la produzione a smontare il palinsesto dopo le pressioni giunte da questi ultimi.