lunedì 25 luglio 2011

Zahi Hawass l'ultimo faraone

Mi sono appassionato della vicenda dell'ormai ex Ministro delle Antichità dell'Egitto tornato agli onori della cronaca circa una settimana fà Zahi Hawass. Leggendo un'articolo de La Stampa il giornalista Vittorio Sabadin raccontava dei privilegi che aveva nel dirigere il Ministero delle Antichità. Per prima cosa, ha creato una linea di cappelli in fedora e per pubblicizzarli, si narra che venivano appoggiati su reperti trovati nelle tombe dei re all'interno delle teche nel museo egizio del Cairo,da National Geographic incassava 200 mila dollari l'anno per l'esclusiva delle riprese sui siti archeologici sparsi in Egitto e all'interno sempre del museo egizio del Cairo, aveva costruito un negozio per la vendita non solo della sua linea d'abbigliamento, ma anche dei gadget. Questa mossa però è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e dopo esser stato processato ( sentenza di non colpevolezza! ) è stato costretto a chiudere l'attività perchè non vi era stata nessuna gara  per l'assegnazione dell'appalto. I suoi detrattori dicono anche che in periodi di "magra" Hawass seppellisse reperti prelevati nel magazzino del museo, quà e là nel deserto oppure vicino ad una tomba di un re, per poi indire una conferenza stampa sul ritrovamento dei reperti dando l'esclusiva a National Geographic. Il colpo di scena qualche giorno fà quando il nuovo premier egiziano lo ha licenziato, e la folla all'esterno del Ministero delle Antichità ha cercato di linciarlo,attaccando il taxi dove Hawass sperava di andare in aeroporto e successivamente in America come mostra un video su Youtube. Di ieri la lettera inviata dallo stesso Hawass al quotidiano La Stampa dove, risentito cercava di smontare l'articolo comparso qualche giorno prima, basta fare una ricerca nel web per leggerlo. Triste storia, ma tutto il mondo è paese. Saluti Max

Nessun commento:

Posta un commento