giovedì 22 settembre 2011

Ricicliamo gli oli vegetali usati

Ormai da anni si è appurato che smaltire l'olio da cucina nel lavandino di casa crea grossi danni alla falda acquifera. In Italia ogni anno si è calcolato che si consumano 1,4 tonnellate di oli vegetali, tra olio d'oliva e quello di semi vari. Mentre l'olio d'oliva lo consumiamo è quasi sempre crudo e quindi va nel nostro organismo, quello di semi finisce nello scarico, cioè nell'impianto di fognatura.
Quest'ultimo se raggiunge gli impianti d'acqua potabile li contamina rendendoli inutilizzabili, e anche i depuratori d'acqua non hanno un corretto funzionamento, per non parlare poi se dovesse arrivare in un piccolo specchio d'acqua, crea una pellicola sulla superficie, non facendo passare i raggi solari e rendendo difficile l'ossigenazione dell'acqua, distruggendo così la flora e la fauna intorno.
Non costerebbe niente portare l'olio esausto nella struttura ecologica più vicina a casa, magari organizzandosi nel raccogliere qualche litro d'olio (anche quello delle scatolette di tonno, sottoli e altro) ed andare a conferirlo ogni mese. Così facendo, riciclando l'olio, si ottengono nuovi prodotti come la glicerina per le saponificazioni , biodiesel e lubrificanti vegetali per macchine agricole. Sarebbe un piccolo gesto che se fatto da tutti migliorerebbe l'ambiente.

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